domenica 15 febbraio 2015

La tela animata - Le tableau




L'ho appena finito di vedere.
Sono senza parole.
Mentre io cerco di raccogliere idee e pensieri, rievocando alla mente i disegni e i concetti stupefacenti di questo film d'animazione del 2011 scritto e diretto da Jean-François Laguionie, vi riporto la trama:

"Un castello, un bosco, giardini: le cose lasciate incompiute da un pittore in un quadro dove vivono tre tipi di personaggi: i Completi, interamente dipinti, gli Incompleti, privi di qualche colore, gli Schizzi, appena abbozzati. Ramò, un giovane Completo, crede che solo il Pittore possa riportare l'armonia terminando la sua opera, e decide di partire per cercarlo. Lungo il filo dell'avventura si snodano domande: che ne è del pittore? Perché sta distruggendo le sue opere? Qual è il suo segreto?"

Ho lasciato il thread in attesa per due ore prima di scrivere la riga che state leggendo. Perché ho cenato, sì, ma soprattutto perché mi sono rivista il film dall'inizio. La prima volta ho seguito la trama, la seconda ho cercato di cogliere tutti i significati nascosti, le sfumature di colore e pensiero, ma se c'è una verità su "La tela animata" è che la realtà è poliedrica e per cento persone che lo vedono, e per cento volte che ciascuna di loro lo vede, vi scoverà sempre un dettaglio in più, un richiamo artistico, un insegnamento.

Occhio, perché spoilero di brutto.

I temi affrontati sono moltissimi: dal bullismo, alla discriminazione verso gli esseri ritenuti inferiori e imperfetti, alla violenza, agli indesiderati della società che sono letteralmente invisibili, tanto da passare inosservati in mezzo ai Completi. Le barriere sociali si sbriciolano però sotto i colpi delicati dell'amore fra un Completo e un'Incompleta, pronti a tutto per trovare una risposta alle loro domande e riuscire finalmente a vivere insieme in libertà.
Sarà proprio Claire, l'Incompleta innamorata del Completo Ramò, a farsi portavoce di una grande realtà sull'amore: quando si è innamorati per davvero non si perde nulla della propria identità, ma questa viene integrata, completata in un certo senso, e dall'unione delle due persone ne nasce una terza, l'entità-coppia che desidera solo essere libera e indivisa.
Lolà, per contro, un'Incompleta amica di Claire e protagonista del film, esprime un desiderio differente: riconosce la sacralità dell'amore e della coppia, ma lei non cerca l'amore fra gli uomini intorno a sé; lei vuole cercarlo altrove, al che Claire, lugubre, risponde che non esiste un altrove, tutto ciò che è reale consiste nel castello, nella foresta e nei giardini, nient'altro.

E' però proprio Lolà, alla ricerca di una risposta che soddisfi la sua curiosità sulla condizione degli Schizzi e degli Incompiuti, a dimostrare all'amica che non solo i confini di ciò che è reale sono estremamente più ampi, ma addirittura che non ci sono confini.
Sia lei, che Ramò, che Plume, uno Schizzo il cui amico è stato ucciso dalla follia barbara dei Completi, partono per un viaggio che li condurrà prima attraverso la temuta foresta che si estende tutt'intorno al castello e ai giardini (qui ci ho visto un richiamo alla morte: anche quella è un luogo di passaggio che tutti temono e reputano orribile), oltre la quale però si estende un luogo meraviglioso, un luogo dove "la realtà è sottile", come direbbe Stephen King; qui, dove Lolà dichiara di sentirsi "leggera, leggera", il gruppo raggiunge i limiti del quadro e si spinge oltre la realtà, oltre la vita e la morte, in un luogo al di là del tempo e dello spazio.
Piombano così nello studio del loro creatore, dove altri quadri vivono la loro infinita realtà quotidiana senza sapere nulla né del fatto di essere personaggi di un quadro, né del fatto che esistano altri quadri al di fuori del loro. Lolà prova a farli ragionare, ma nessuno crede alla sua voce pura, innocente, la stessa voce dei bambini e dei pazzi ai quali nessuno dà credito nemmeno nel nostro mondo.

Animati ciascuno dal proprio intento - diventare un Completo, riportare in vita un amico, difendere la persona amata o semplicemente scoprire perché "siamo tristi, perché gioiamo", come si chiederà Lolà - i personaggi proseguono nella loro ricerca del loro Creatore, l'unico che possa far cessare le ostilità nei quadri e colmare le differenze fra Completi, Incompleti e Schizzi. Nei quadri che attraversano vengono toccate altre importanti tematiche, come quella della maschera, dell'arte che imita una realtà infinitamente più incantevole ma sfuggente (il buon vecchio Platone insegna: il mondo delle idee is the best), della memoria che inganna; sono molti i "falsi pittori" che, all'interno dei loro quadri, pensano di essere gli unici, autentici artisti e autori di ciò che dipingono, mentre tutto ciò che possono produrre è solo una copia di qualcosa che il vero Creatore ha già dipinto.
Ho anche notato che tutti i quadri sono connessi, i protagonisti sbucano ora da una finestra, ora da un lucernario, e questo perché l'artista quando dipinge pensa di star producendo quadri diversi, mentre in realtà, se anche lui avesse la possibilità di vedersi dall'alto di una mente superiore, si osserverebbe illuminare ora questo, ora quel centimetro di un disegno più grande, un'unica tela che sta portando, opera dopo opera, centimetro dopo centimetro, alla vita.

Nonostante i protagonisti si ritrovino oltre i confini della vita come l'hanno sempre conosciuta, la Morte li insegue di quadro in quadro, soprattutto nei momenti più lieti: anche in questo c'è una grande verità, perché nulla come un momento felice è in grado di richiamare un episodio triste o un pensiero terrorizzante, specialmente per una mente depressa o semplicemente delicata. Ma l'amicizia, l'amore, il senso di lealtà e il coraggio possono sconfiggere la Morte, una Morte che si rivela essere fasulla, nient'altro che un mantello gonfiato dalle paure delle persone.

Bellissimo il riferimento a Prometeo e al dono del fuoco agli uomini quando finalmente, alla fine, agli Incompiuti e agli Schizzi viene fatto il dono della pittura e dei colori con i quali finire se stessi e addirittura venire ammirati come più colorati e perfetti dei Completi; ma la ricerca non si ferma qui, non per Lolà, la quale preferisce continuare a cercare, fino a trovare finalmente il suo Creatore... e scoprire la verità: lui non ha mai abbandonato le sue creazioni, gli ha semplicemente dato "l'essenziale", perché "spesso un disegno è più bello di un quadro finito". C'è quindi anche un richiamo al libero arbitrio e a ciò che tutti noi possiamo fare, nel nostro piccolo, in piena autonomia e responsabilità.
E la ricerca si ferma?
Oh, no.
La ricerca non si ferma mai per Lolà, unica Incompleta felice di rimanere tale, la quale continuerà a cercare altre risposte ai perché del mondo: "Voglio cercare il Creatore del mio Creatore!"

Ancora decine e decine i richiami e i temi interessanti da sviluppare, ma direi che per oggi la lezione di storia dell'arte/filosofia/boh è finita qui XD
Veramente, consiglio a tutti questo film, che tra l'altro al momento è compreso in una bella promo su amazon, tanto per gradire (il mio portafoglio non gradisce, la padrona sì, Ndr).

Fatemi sapere che ne pensate!

Nessun commento:

Posta un commento

Tu.
Sì, proprio tu.
Ti trovi in un luogo fra lo spazio e il tempo, dove l'educazione e il rispetto sono la regola internazionale. Se ciò che stai scrivendo è offensivo, sei pregata/o di contare fino a dieci e ricordarti che nell'eternità siderale la stupidità non ha luogo.