giovedì 22 ottobre 2015

Leggendo, sognando, raccontando... "Get your kicks on Route 66!"

Buongiorno!

Sto continuando la lettura di "Psycho" di Robert Bloch, davvero molto bello. A ogni pagina trovo indizi sulla verità finale che già conosco per aver visto il film, pressoché impossibili da individuare per un occhio ignaro... geniale. Davvero geniale.


Nel frattempo sto portando avanti la lettura di "Guida alla Route 66" di Roberto Baggiani, senza alcun dubbio la miglior guida esistente sulla mitica Strada Madre di Steinbeck. Libro impossibile da trovare (è uscito dal catalogo qualcosa come 15 anni fa), ma un'amica è stata così gentile da prestarmelo e io me ne sono fatta delle fotocopie, così ora me lo sto gustando in santa pace senza temere:


A) bevande calde in tazze pericolanti
B) oggetti contundenti nella mia borsa
C) bottigliette d'acqua che potrebbero perdere (sempre nella mia borsa)
D) meteoriti
E) combustione spontanea

E si diceva: the Mother Road. Da Chicago a Los Angeles, 2448 miglia di pura, fresca, elettrizzante adrenalina attraverso i luoghi e le cittadine, le moms-'n'-pops e i fast food, le pompe di benzina, i villaggi di minatori che hanno rappresentato, segnato e scritto col sudore la storia dell'America. Quella vera, dai campi biondi di grano dell'Illinois alle lande sterminate e piatte del Missouri, impastate di nebbia fin dal mattino; dal radioso Kansas all'Oklahoma, terra di fattorie che discendono dai mezzadri che discendono dai conquistatori che strapparono queste terre agli indiani; e poi il Texas, grandioso e bruciante sotto un sole spietato; il New Mexico, con le trecce di peperoncini rossi e verdi a ogni porta; l'Arizona, l'ultimo desertico baluardo della disperazione prima delle montagne e della magnifica, rugiadosa vista della California dall'alto, con i suoi campi, i suoi frutteti, la sua civiltà. Una terra di latte e miele per tutti coloro che fuggono verso Ovest.

Potrei scrivere quintali di pagine sull'argomento, su come la vecchia Route sia stata dismessa da quarant'anni per far posto alle nuove Interstatali, delle cittadine che grazie a lei avevano conosciuto il turismo e la felicità e che dopo di lei si sono ritrovate popolate di fantasmi e miseria, solo per far guadagnare dieci minuti ai guidatori; ma terrò il resto per me, per il secondo romanzo che sto scrivendo. Non assomiglia a "Furore" di Steinbeck e nemmeno a "Sulla strada" di Kerouac; piuttosto, direi che somigli a "Ancora senza titolo" di Alice Bassi. Vi piacerà, vedrete. Se riuscirò a rendere i personaggi e gli elementi della storia come li ho in mente, vi piscerete nei pantaloni prima di riuscire ad ammettere che dovete andare al bagno, ma al diavolo, dovete leggere solo un'altra pagina, un'altra paginetta e poi ci andrete, sicuro.

E questo libro di Baggiani è magnifico, sul serio. Non solo contiene cartine e indicazioni precise su come percorrere la strada - almeno, su come percorrerla fino a qualche anno fa -, ma potrete anche gustarvi una robusta manciata di decine di pagine su tutto ciò che ha reso la Route un mito, poi una leggenda e infine un sogno a occhi aperti.

Non mi resta che una cosa da dire: Get your kicks on Route 66! ;)

2 commenti:

  1. Ciao, ho appena letto il tuo post e mi sembra che " L'universo delle tue parole", mi abbia catapultato sulla Route 66. La descrizione storica, dei luoghi, con i frutteti, le terre aride, il sole spietato e quant'altro mi fatto "assaggiare" con la fantasia e la buona scrittura, quella famosa strada...
    Qualche anno fa avevo letto un libro che descriveva e raccontava l'America e gli indiani, le loro abitudini, il loro cibo, il loro modo di vivere...è stato un libro spettacolare, perchè è questo che un buon libro deve essere in grado di dare...deve farti volare, deve farti sentire in quel luogo, di vederne i colori, di sentirne l'odore...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie, mi fa piacere ti sia piaciuto! :-)
      In verità ho scritto questo post in fretta e furia per non arrivare tardi al lavoro, più tardi a casa lo limerò laddove ho ecceduto nell'uso di aggettivi e simili per renderlo più d'impatto. Però, sì, è questo che fanno i buoni libri: ti mostrano un dipinto, senza usare colori.

      Elimina

Tu.
Sì, proprio tu.
Ti trovi in un luogo fra lo spazio e il tempo, dove l'educazione e il rispetto sono la regola internazionale. Se ciò che stai scrivendo è offensivo, sei pregata/o di contare fino a dieci e ricordarti che nell'eternità siderale la stupidità non ha luogo.