mercoledì 6 gennaio 2016

Gocce d'inchiostro #4: chick lit, ipocondria e le strade delle montagne

Ri-buonday! *_*
Fra poco devo prepararmi perché più tardi vado a vedere al cinema Il piccolo principe (spero che la trasposizione cinematografica renda giustizia a questo magnifico libro), ma intanto vi narro di un acquisto a cui non ho saputo resistere!

Per spezzare un po' la sequenza di letture impegnate, mi sono regalata "Io non sono ipocondriaca" di Giusella De Maria, libro assai simpatico e divertente, molto leggero, la classica lettura che fa un po' da riempitivo fra un libro impegnativo e un altro. Il libro in sé mi ha intrigata per l'argomento di cui si parla: come noterete dal titolo, l'ipocondria, uno dei miei talloni d'Achille. O da un chilo, per citare Lilli e il vagabondo.
Comunque sia, la scrittura è molto veloce e moderna, tipica della chick lit, da Bridget Jones a Il diavolo veste Prada a I love shopping, a molti altri. La differenza è che qui si parla, anche se in maniera leggera e volontariamente ridanciana, di una piaga che affligge la vita di molte persone: la paura, cioè, di avere un morbo terribile che ci ucciderà lentamente, facendoci soffrire o sfigurandoci, togliendoci la capacità di controllo sul nostro corpo e i nostri movimenti. La patologia è esacerbata dalla convinzione di essere gli unici depositari della verità, verità del tutto arbitraria che viene costruita e sedimentata con migliaia di ricerche dei sintomi su Internet e delle relative malattie (sempre le più catastrofiche, ovviamente); verità che i medici sembrano non capire, sintomi che forse alla visita sono sfuggiti, o che la radiografia non ha colto, e così via. Se non si riesce a tranciare questo meccanismo di dipendenza mentale dall'errata ed esagerata interpretazione di sintomi banali che provano tutti, si rischia addirittura di rimanerne schiavi per tutta la vita, magari curandosi con psicofarmaci sempre più nocivi, facendo così realizzare la nostra catastrofica profezia.
In realtà ho preso anche un altro libro sull'argomento, che sto leggendo con gran godimento, un breve saggio di De Vicentiis, illustre medico, dal titolo "I segreti della mente non ansiosa". Ve ne parlerò quanto prima sul blog.
L'altro libro, "Le strade delle montagne" di Mary Austen, mi è stato suggerito dalla mia migliore amica Maura. Trattasi di un brevissimo testo descrittivo sui panorami dell'entroterra americano, uno dei miei preferiti in assoluto. Ancora non ho iniziato a leggerlo, ma essendo un libricino molto breve conto di farvi sapere come mi è sembrato quanto prima. ^_*

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