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giovedì 31 marzo 2016

Per il ciclo recensioni librose: "Il mondo dell'altrove" di Sabrina Biancu

Oggi mi ritrovo a scrivere la recensione di un libro particolare, diverso dal solito, così come è particolare - in senso positivo - la persona che lo ha scritto. Libro e Autore vanno sempre di pari passo, certo; in questo caso, però, l'Autrice vive attraverso i suoi racconti, riga dopo riga possiamo sentirla respirare, ridere, fumare una sigaretta, camminare. Un passo leggero, piccoli piedi nel sottobosco del cuore.

Ma andiamo con ordine.
"Il mondo dell'altrove" (Marco del Bucchia Editore, 2015) di Sabrina Biancu, che potete acquistare e visualizzare qui, è una raccolta di cinque racconti racchiusi in una cornice composta da prologo ed epilogo, in cui un bambino, nella prima parte terrorizzato e in lacrime in una stanza buia, ascolta le storie narrate da una "voce" che cerca di calmarlo, sussurrandogli i misteri delle vite di Tea, Desideria, Ivan e dei tanti altri personaggi che popolano l'immaginazione dell'Autrice. 

In tutti e cinque i racconti si rintraccia un filo conduttore: quello della capacità di Sabrina di tenere il lettore per mano, facendosela stringere di rimando. Certo, si tratta di racconti fantastici - anzi, di fiabe - con una morale esplicita: i personaggi vogliono insegnare qualcosa al bambino del racconto-cornice e, per estensione, al lettore. Non tutti i lettori vogliono imparare qualcosa leggendo, questo è chiaro. Però, posso dirvi che, una volta iniziata la lettura di queste fiabe, non è facile distaccarsene. Non tanto per lo stile in cui sono state scritte, ma per il cuore con cui sono state scritte. Nulla è superfluo: pochi personaggi, tutti funzionali alla storia, poche situazioni che esauriscono perfettamente ogni fiaba, senza eccessi e senza pretese.
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In un certo senso, secondo me questo libro è l'esatto contrario - e qui verrò lapidata pubblicamente, ma pazienza, la mia libertà di espressione mi farà da corazza - di opere famose come, ad esempio, quelle firmate da Alessandro Baricco, spesso prive di una vera e propria trama ma rese appetibili (non per me) da un utilizzo pindarico di virtuosismi lessicali. Ma un paroliere non è uno scrittore, per quello che mi riguarda.

In definitiva, ci sono errori di battitura, punteggiatura e lessicali, in questo testo? Sì. Non posso negarlo. Non sono molti, anzi, ma se state cercando un testo formalmente perfetto, privo di errori di battitura e/o punteggiatura, lasciate perdere.
Se invece cercate delle fiabe che racchiudono una morale, con tutti gli stilemi del genere; se desiderate sentirvi cambiati e migliorati dopo averle lette; se a voi non piace il foie gras ma vi sentite appagati da un franco e onesto brodo di pollo, allora leggetelo. Perché questo è un libro nutriente, caldo e semplice.
Perché Sabrina, con la sua umiltà e dolcezza, vi attenderà al varco del suo mondo - un mondo della porta accanto, popolato di fiori malvagi, stelle che sacrificano la propria vita per gli umani e fonti guaritrici.
Il mondo, appunto, dell'altrove.

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